Pubblicato oggi 5 ottobre l'avviso di deposito dello Studio di Impatto Ambientale per la Minera di Schievenin.

Presentazione al pubblico Mercoledì 10 Ottobre 2007 ore 18,30 presso palestra comunale in Via Spaloa 20 a Quero.

Commenti

Anonimo ha detto…
Lunedì sera 8 ottobre 2007 a San Nazario, presso la sala parrocchiale, è stato presentato al pubblico lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) per la “ridelimitazione” della concessione mineraria Costa Alta ed il nuovo Progetto di coltivazione in località Carpanè di San Nazario (VI).
In poche parole si tratta della richiesta di ampliamento della ben nota cava-miniera Peroglio per ulteriori 38 + 2 anni di coltivazione.

Erano presenti i rappresentanti delle giunte comunali di S.Nazario, Valstagna e della Comunità Montana, oltre al numeroso pubblico.

I tecnici incaricati dalla Granulati Dolomitici Peroglio srl per ben 2 ore hanno illustrato tabelle e grafici, foto e simulazioni nel tentativo di far comprendere

il relativamente basso impatto ambientale di un simile intervento;
il quasi gradevole aspetto del sito una volta eseguiti gli interventi programmati di “ricomposizione ambientale penecontemporanea all’estrazione propri dell’ingegneria naturalistica” come sono stati definiti;
l’irrilevante effetto su flora e fauna;
il limitato aumento del carico veicolare sulla SS47;
la benefica ricaduta sull’economia locale per la creazione di nuovi posti di lavoro;
il doveroso contributo allo sviluppo delle attività dove il “prezioso materiale estratto” viene utilizzato ….!


Mentre tra il pubblico ascoltavamo tutto questo, dentro noi abbiamo sentito un profondo disagio; ci siamo sentiti presi in giro per l’ennesima volta, eravamo arrabbiati ed allo stesso tempo avviliti. Ci tornavano alla mente le parole di Rigoni Stern “ .. stiamo attenti a non stravolgere o svendere la casa comune per un piatto di lenticchie ..”: quello che la natura ha prodotto in millenni noi dilapidiamo in pochi anni; cosa lasceremo alle generazioni future? Solo ferite e cicatrici profonde nel territorio, una qualità di vita compromessa per sempre a fronte di un beneficio immediato per pochi a danno di molti per un tempo indefinito.

Allo stesso modo si rivivono le sensazioni provate leggendo, per chi può, “Sulla pelle viva” scritto da Tina Merlin sulla tragedia del Vajont.

Noi non avremo un catastrofe mortale, ma sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli, lentamente nel tempo, si consumerà una tragedia: verremo progressivamente espropriati del nostro territorio, come lo furono gli abitanti di Erto; saremo costretti ad emigrare o diversamente ad accettare di abitare un paesaggio lunare, povero di suoni della natura e coperto dai rumori del cosiddetto sviluppo.

L’unica risorsa della valle, il nostro bene comune, il territorio ed il suo paesaggio, già pesantemente compromessi, saranno irrimediabilmente perduti.



I nostri amministratori, i nostri rappresentanti democraticamente eletti devono farsi carico di tutto questo, non possono abbandonare la piazza e non assumersi le responsabilità che il loro mandato impone.

Purtroppo abbiamo assistito con stupore al comportamento della Giunta del comune di S.Nazario: finite le relazioni, quando finalmente si dava voce ed ascolto ai cittadini, assessori e sindaco se ne sono andati per “precedenti impegni” lasciandoci soli ad affrontare complesse questioni tecniche e procedurali, non sempre richiamate per fare chiarezza.

Personalmente lo consideriamo un comportamento offensivo ed un pesante svilimento della delega che i cittadini hanno a suo tempo espresso con il voto.

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Anonimo ha detto…
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