1^ OSSERVAZIONE

Alla risposta alla seconda domanda della “Sintesi non tecnica” dello Studio d’impatto ambientale (SIA) si informa che attualmente il materiale che dovrebbe provenire dalla miniera di Campo viene approvvigionato da altri siti localizzati nelle province di Belluno e di Trento, siti che in ogni caso non verrebbero chiusi in quanto di proprietà di soggetti terzi, quindi interessati a vendere il materiale in ogni caso ad altri acquirenti.

Per cui quello che lo studio chiama “un notevole impatto sul sistema viario e ambientale in generale, dovuto al traffico generato dal trasporto della considerevole quantità di materiale correttivo necessario e alle distanze tra punti di approvvigionamento.”, rimarrà anche se probabilmente verso altri luoghi, ma in ogni caso non ci sarà una riduzione sensibile degli attuali impatti della viabilità.

Anche perché non si capisce come, quello che viene chiamato “un notevole impatto sul sistema viario e ambientale in generale” diventa poi un aumento di solo il 6 -7 % (del traffico veicolare delle strade comunali di Alano) nel tratto percorso tra la miniera e Fener calcolato nelle fasce orarie caratterizzate da modesti flussi di traffico. Il numero di camion è pur lo stesso anche se attualmente fanno più strada, visto che si è dichiarato che il cementificio non aumenterà la produzione (kioto impone) e il materiale che dovrebbe provenire dalla miniera di Campo avrebbe l’unico scopo di sostituire quello proveniente da siti lontani e di proprietà di terzi. Quindi proporzionalmente questo flusso veicolare incide nel traffico generale, che è di molto superiore di quello delle strade comunali di Alano di Piave, in maniera insignificante e comunque non tale da essere un’emergenza.

Oppure una di queste tre dichiarazioni, cioè 1)attualmente l’approvvigionamento esterno ha un notevole impatto sulla viabilità, 2) il traffico veicolare nel comune di Alano in caso di avvio della cava aumenterà di solo il 6/7%, 3) non è previsto nessun aumento di produzione da parte della cementeria di Pederobba, è falsa.
La cosiddetta opzione zero rappresenta una problematica ambientale più sopportabile perché distribuita in un territorio più vasto e non in un piccolo comune.

Quindi l’unica esigenza della Cementirossi è diminuire i costi di produzione, diminuzione che probabilmente ha il solo scopo di aumentare il profitto e non di abbassare i prezzi visto che la cementeria opera in un settore a bassa concorrenza se non addirittura in un regime di quasi monopolio.

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